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BOLOGNA – Un casco coi sensori per aumentare la sicurezza. C’è l’alcol test integrato: se hai bevuto troppo la moto non parte. Oppure un sensore che ti avverte se ti stai addormentando alla guida. In più la videocamera termica ad infrarossi installata all’interno permette di rilevare persone o animali sul ciglio di una strada buia e visualizzarli in un display Lcd che il motociclista vede a lato del proprio campo visivo. Infine, in caso di incidente si può impostare una chiamata di emergenza che parte direttamente. Insomma, un casco col cervello. A progettarlo, costruirlo e testarlo su strada sono stati tre studenti dell’Università di Bologna.
“Siamo tutti appassionati di motori”, racconta Tommaso Polonelli, 26 anni, che ha lavorato al progetto con Angelo D’Aloia e Lorenzo Spadaro. Ventenni, iscritti o appena laureati a Ingegneria elettronica. “L’idea ci è venuta parlando fuori alla sera. Abbiamo poi cominciato a lavorare sul progetto grazie a un docente che ci ha proposto di partecipare a un contest”. Il professore Luca Benini, ordinario di Elettronica, che ha lavorato all’iniziativa insieme al ricercatore Michele Magno, ha portato i ragazzi a presentare il casco, ribattezzato Shelmet (Smart Helmet: intelligent self-sustaining multi sensors system for bikers), alla Texas Instruments Innovation Challenge, il più grande contest di elettronica per studenti d’Europa, Africa e Medio Oriente, che quest’anno ha visto 900 partecipanti tra studenti di laurea, laurea magistrale e dottorato di ricerca. E loro, i tre ragazzi di Ingegneria, sono arrivati primi.
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